venerdì 10 marzo 2017

Una Stazione Spaziale Intorno alla Luna

Fonte: http://russianspaceweb.com
Tra i tanti possibili progetti che le agenzie spaziali di mezzo mondo hanno in programma, uno risulta particolarmente suggestivo: la costruzione di una stazione spaziale in orbita intorno alla Luna.
Si tratta di un’idea che è in circolazione da decenni e prevede un passo ulteriore con nuove importanti sfide rispetto alle precedenti stazioni quali lo Skylab, la MIR e la ISS perché questa stazione non godrebbe dello scudo protettivo dell’atmosfera terrestre, ma si troverebbe esposta alle tempeste solari e alle radiazioni cosmiche extrasolari tipiche dello spazio profondo.
Il progetto di una stazione spaziale cislunare (ovvero in orbita tra la Terra e la Luna)  è un vero banco di prova per le successive esplorazioni e il grande balzo verso Marte. Il progetto non è esente da critiche ed è evidente la sua valenza politica. Una delle principali difficoltà del progetto è infatti di natura decisionale perché  gli interessi delle differenti agenzie spaziali governative su questo progetto non collimano interamente.
La NASA in particolare sta valutando diverse opzioni di esplorazione con volo umano oltre l’orbita terrestre bassa per accedere alle orbite cislunari, ovvero all’interno del sistema Terra Luna, come passo intermedio verso le esplorazioni umane a lungo raggio, in particolare verso Marte.
Una delle opzioni in valutazione consiste nello sviluppo di un elemento (o insieme di elementi) in orbita tra Terra e Luna da impiegare come un avamposto per lo stoccaggio di materiali e risorse utili per le missioni esplorative nello spazio profondo. Tra gli aspetti di studio ci sono quindi la valutazione delle traiettorie migliori che permettano di ridurre al minimo il consumo di carburante. 
L’idea è quella di posizionare l’avamposto in un orbita ( definita NRHO, acronimo di Near Rectilinear Halo Orbit) fortemente eccentrica che si estenderebbe fino a 70mila chilometri dalla Luna nel suo punto più lontano e si avvicinerebbe fino a 1500 chilometri al più vicino. 
L’orbita NRHO consentirebbe alla stazione un notevole risparmio di propellente (utile per correzioni orbitali) e consentirebbe alla luce solare di raggiungere sempre i pannelli solari della stazione, inoltre la stazione spaziale sarebbe sempre in linea di vista con le stazioni di controllo sulla Terra.
La stazione impiegherebbe una settimana per fare un giro intorno alla Luna in tale orbita, l'avamposto sarebbe comunque in grado di manovrare per altre destinazioni in futuro.
Un’orbita di questo tipo consentirebbe alla Orion della NASA di avvicinarsi facilmente in caso di emergenza. Tuttavia, un’orbita di questo genere non sarebbe la migliore per i veicoli diretti alla superficie lunare che dovrebbero impiegare una maggiore massa di propellente rispetto alle orbite più vicine alla Luna.
Per ora di concreto non esiste ancora nulla, ma le discussioni sull’argomento non mancano. Nei mesi scorsi, gli addetti ai lavori di cinque agenzie spaziali governative hanno tenuto una riunione dietro le quinte a Tsukuba, in Giappone, in casa del JAXA, la NASA giapponese, dove il progetto della stazione cislunare è stato preso in considerazione.
Secondo l'ultimo progetto discusso in Giappone la stazione comprenderebbe una coppia di moduli abitativi costruiti da Europa e Giappone, un modulo di alimentazione e di propulsione costruito dagli Stati Uniti, un modulo di camera di compensazione russa e il braccio robotico canadese. 
Sulla base dell'esperienza acquisita durante il programma ISS, il sistema di supporto vitale della stazione cislunare sarà caratterizzato da una tecnologia completamente "a circuito chiuso", in grado di riciclare tutte le sue risorse, quali acque reflue e ossigeno.
Si sta anche valutando l'aggiunta di una piattaforma a 360° gradi con più finestre, consentendo agli astronauti di godere dei panorami lunari, proprio come oggi gli equipaggi della ISS osservano la Terra attraverso le finestre panoramiche del modulo cupola.
Tutto questo per ora rimane sulla carta, restano infatti da superare importanti ostacoli per ottenere il sostegno politico (ed economico) di una tale impresa. I proclami che arrivano dalla Casa Bianca vedono per ora un Trump impegnato a mantenere le promesse elettorali e non è ancora chiaro quale sarà la nuova visione per il programma di volo spaziale umano della NASA. 
Inoltre i partner internazionali non condividono alcuni degli obiettivi del progetto. La Russia, per esempio, insiste affinché la stazione sia focalizzata sull’esplorazione della Luna e non come un banco di prova per una missione su Marte, come ribadito dalla NASA. 
Durante l'ultimo incontro a Tsukuba, i funzionari russi hanno proposto un progetto alternativo dell'avamposto finalizzato al ritorno sulla Luna. Roskosmos in particolare sta valutando soluzioni alternative per l’orbita dell’avamposto, con particolare interesse ad un’orbita lunare bassa.
Per far fronte a possibili disaccordi la NASA ha promesso di studiare come adattare l'avamposto per entrambe le attività. Una soluzione potrebbe essere mantenere alcune delle infrastrutture in prossimità della Luna in modo permanente, mentre altri pezzi potrebbero poi essere staccati per andare su Marte o altre destinazioni dello spazio profondo.
Secondo i piani attuali, l'avamposto cislunare potrebbe diventare una realtà nella seconda metà degli anni 20 ed è considerato come il primo passo per missioni umane nello spazio profondo verso gli asteroidi, le lune di Marte e, infine, la superficie di Marte negli anni 30.
Resta inoltre da definire come trasportare da terra tutto il materiale che sarà necessario: anche se tutti i componenti chiave della stazione dovranno essere consegnati dal nuovo SLS della NASA, rimane aperta la questione di come effettuare le missioni cargo, che saranno necessarie per sostenere gli equipaggi durante le missioni. 
Anche se nessuna decisone è stata ancora presa è possibile ipotizzare che le agenzie potrebbe voler esternalizzare la logistica dei rifornimenti ai vari imprenditori che metterebbero a disposizione i propri veicoli di lancio e veicoli spaziali. In un tale scenario, le aziende statunitensi come SpaceX e Orbital ATK potrebbero avere grandi vantaggi, grazie alla loro esperienza nella fornitura di carico alla ISS (Dragon e Cygnus) e ci sarebbe ciccia anche per i consorzi europei con l’ATV.
Infine è di queste settimane la notizia che SpaceX ha intenzione di inviare, nel 2018, una coppia di turisti in una missione attorno alla Luna con una capsula Dragon, lanciata dal razzo Falcon Heavy. 
Anche se molti ritengono la data del 2018 sia non realistica per il completamento della missione, il razzo e il veicolo spazialo potrebbero maturare in tempo per sostenere avamposto cis-lunare. Il razzo Falcon Heavy è infatti in grado di fornire più della metà del carico utile trasportato dal razzo SLS della NASA.

giovedì 9 marzo 2017

Destinazione Luna

Ciao a Tutti,
mesi fa avevo iniziato la mia avventura come blogger aprendo il blog PER MONDI LONTANI dove racconto delle mie passioni per la vita all'aria aperta, i viaggi, le letture e tanto altro.
Eppure quel tanto altro non può essere racchiuso in un blog dedicato alla montagna e alla natura, semplicemente ci sono troppi argomenti, interessi e tematiche di cui si può scrivere. 
Da questa riflessione nasce la mia idea di creare un nuovo blog dedicato all'Astronautica e all'Astronomia, temi vastissimi e affascinanti sui quali esprimerò il mio umile parere e punto di vista.

Per Mondi Lontani e Destinazione Luna diventano quindi i miei blog. Un benvenuto al lettore che avrà la pazienza e la voglia di seguirmi. 

a presto!!

Massimo